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CASSAZIONE PENALE: La raccomandazione rappresenta un atto di corruzione
28 settembre 2018

La sesta sezione della Cassazione Penale, con sentenza n.40344/2018, precisa che rappresenta un reato di corruzione, disciplinato all’art. 318 c.p., anche il caso in cui l’esercizio della funzione pubblica oggetto di mercimonio non si concretizzi in un atto illecito, contrario ai doveri d’ufficio. Il reato, dunque, si configura «a prescindere dal fatto che l’esercizio della funzione assuma carattere legittimo o illegittimo, ne è necessario accertare l’esistenza di un nesso tra la dazione indebita e uno specifico atto dell’ufficio». Ed ancora  «lo stabile asservimento del pubblico ufficiale a interessi personali di terzi, attraverso il sistematico ricorso ad atti contrari ai doveri di ufficio, ancorché non predefiniti, o mediante l’omissione o il ritardo di atti dovuti, integra il reato di cui all’art. 319 del cod. penale».

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